martedì 24 gennaio 2012

Cina un anno dopo

Blog senza aggiornamenti per quasi 20 giorni. La volonta' seppur ferrea niente puo' contro la censura cinese: se facciamo un elenco di tutto quello che e' proibito in Cina ci sarebbe da fare una grossa X sulla mappa mondografica ma poi succede sempre qualcosa e quella X non la si fa mai. Comunque: facebook censurato, blog censurati, youtube censurato. Persino IMDB, il database di tutti i film mondiali e' censurato. Non parliamo poi di tutti i siti che parlano di Dalai Lama, Tibet, Taiwan, Se poi uno si vuole male basta che digiti sul motore di ricerca di Google queste due parole: Falundong e Tienanman. Per un paio d'ore potete andarvi a fare un giro perche' la vostra connessione improvvisamente passera' giu' e ritornera' dopo una infinita' di tempo...ovviamente dopo che sul vostro bellissimo schermo comparira' la magica scritta "internet non puo' visualizzare le pagine richieste". Ben vi sta....2 ore senza internet per aver digitato le parole proibite in Cina sono il minimo della punizione che vi puo' capitare. A qualcun'altro e' successo di peggio. Comunque....Mongolia Interna, Inner Mongolia. Citta' principali: Hohot (Hohhot, Huehot, Hueahuote o cinquecentomila altre varianti possibili), Baotou e Jinin. Soltanto queste tre citta' fanno oltre 10 milioni di persone. Qua coi numeri non si scherza. La Mongolia Interna vive una situazione particolarmente infelice: praticamente e' odiata da tutti. Chissa' come mai da queste parti dell'Asia si respira solo odio... La provincia e' rivendicata dalla Mongolia Esterna che nel suo crescente ultranazionalismo ne rivendica la appartenenza culturale e storica. Dal punto di vista storico ci sono dubbi: faceva parte dei territori controllati da quel pazzo psicopatico di Gengis Khan, ma stiamo parlando di 800 anni fa. E in base a questo discorso allora la Mongolia dovrebbe arrogarsi il diritto di rivendicare praticamente tutta l'Asia, la Russia e l'Europa dell'Est, oltre che India, Persia, Afghanistan, Pakistan e Indocina. Non regge. Anche perche' la Mongolia come Stato Indipendente esiste dal 1924 sotto la protezione dell'ex URSS contro i millenari tentativi di annessione da parte della Cina e la Mongolia Interna non e' mai stata neanche presa in considerazione quando furono tracciati i confini dello stato attuale. Dal punto di vista culturale esistono ragioni piu' fondate: i mongoli interni sono pur sempre mongoli e parlano mongolo ma....ma....ma.... Nella Mongolia esterna, cioe' nello stato con capitale Ulaan Baatar si parla mongolo puro scritto pero' con caratteri cirillici, cioe' con l'alfabeto russo e in molti casi la gente usa anche il nostro alfabeto latino. La popolazione totale e' di circa 2 milioni e mezzo di persone. In Mongolia interna si parla cinese con fortissimo accento mongolo e mongolo con fortissimo accento cinese. E il mongolo e' scritto con i caratteri tradizionali, che vanno dall'alto in basso e sembrano un incrocio tra arabo e tibetano. Nessuno nella Mongolia Cinese sa scrivere, leggere o capire l'alfabeto russo usato dai mongoli esterni. Nessuno nella Mongolia Esterna, d'altra parte, sa il cinese (e assolutamente men che mai vuole saperlo visto che odiano la Cina) o sa il mongolo tradizionale. E' per questo motivo che i mongoli esterni odiano quelli interni: li considerano inferiori proprio perche' impuri e contaminati con la maledetta cultura cinese. E i mongoli interni odiano quelli esterni perche' non tollerano l'ieda che un vero mongolo usi un alfabeto diverso da quello tradizionale. L'alfabeto russo cirillico e' una prova che i mongoli esterni si sono svenduti e si sono asserviti alla Russia. I cinesi altrettanto odiano i mongoli come odiano tutte le altre etnie presenti nel paese e fuori dal paese, cioe' negli altri stati confinanti: tibetani, uiguri, kazaki, tartari, mancesi, thai, viet, miao e chi piu' ne ha piu' ne metta, cosi' come coreani, giapponesi, vietnamiti, laotiani, cambogiani, thailandesi e nepalesi, mongoli inclusi ovviamente - semplicemente per il fatto che non sono Han, l'etnia storica che abita tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro. La cultura cinese e' la cultura Han, la storia cinese e' la storia degli Han, l'arte cinese e' l'arte degli Han, la bellezza, la grazia, l'educazione, la forza, la gloria, la lingua, la scrittura, l'onore e il rispetto sono solo quegli degli Han. Tutto il resto e' merda, agli occhi degli Han. E' per questo che l'invasione del Tibet o la sinizzazione incontrollabile dello Xinjiang comporta il genocidio socioculturale delle popolazioni autoctone: perche' gli Han si sentono incaricati della missione di portare la luce della cultura, la luce del progresso, la luce di una parvenza di umanita' in queste province di confine dove vivono popoli diversi, sottosviluppati, culturalmente inferiori. Quindi i mongoli sono odiati perche' non son Han, non hanno la grazia degli Han, non parlano la lingua degli Han e sopratutto perche' in passato i loro antenati hanno osato invadere e governare la Cina, da Gengis Khan in avanti. Ecco quindi che i poveri mongoli interni sono odiati e disprezzati da tutti: dai loro fratelli esterni perche' comunque non tollerano che un mongolo viva in Cina e contamini la sua cultura con la cultura cinese. E dai cinesi per i motivi di cui sopra. Il razzismo da queste parti e' tanto tangibile quanto andare a sbattere contro un palo della luce, Oltretutto in Mongolia Interna vivono circa 5 milioni di mongoli, quindi il doppio che nella Mongolia Esterna. Se, anche per assurdo, le istanze ultranazionaliste degli Esterni dovessero vincere, ci si ritroverebbe in una situazione in cui uno stato di 2 milioni di persone dovrebbe governare una provincia - la quale verrebbe ritenuta COMUNQUE culturalmente e socialmente inferiore, dove le discriminazioni a livello educativo e di opportunita' di lavoro gia' sono annunciate in deliranti programmi politici avallati anche dagli alti ministri del governo - che ha, solo di mongoli e non contando anche i cinesi, il doppio dei suoi stessi abitanti. I pochi che pensano a questo controsenso semplicemente evitano di pensare ad una risposta. Hohot comunque e' la citta' dove abita il mio fratello, almeno ancora per un po'. La propaganda ovviamente dice meraviglie di questo posto: verdi colline, mucche, cavalli, cammelli, fiumi meravigliosi, vino dolcissimo e gente ovviamente tra la migliore che possa esistere sulla faccia della terra. Ti avvicini non con gli occhi del turista - categoria idiota - ma con quella del viaggiatore - categoria piu' seria - o con quella dell'espatriato in cerca di lavoro - categoria drammaticamente seria - e ti accorgi che la realta' non e' proprio come te la descrivono. Prati verdi zero....l'erba e' di un colore spento e malaticcio. Lo diceva anche Tiziano Terzani che rimpiangeva il verde di infinite tonalita' delle pianure laotiane o cambogiane. Qui il verde e' smorto, spento, senza vita e senza bellezza. Cammelli zero...cavalli ce ne sono qualcuno sparso qua e la ma sono piu' animali da soma che belle creature libere e selvagge. Fiumi meravigliosi: ce n'e' solo uno. Vedi quadri e foto bellissime che ritraggono paesaggi incantati della Mongolia, con i bei mongoli che squartano i nemici o crocifiggono i piu' deboli, con i prodi cavalieri alle loro spalle che massacrano poveri abitanti mentre qualcun'altro col forcone cerca di stanare i nemici nascosti nei covoni, assieme a pile di schiavi costretti ai lavori forzati mentre il capotribu' solleva tutto fiero il pargolo appena nato, ovviamente gia' proclamato futuro Re mentre svenevoli donne gli accarezzano il corpo vigoroso e possente. E sullo sfondo un fiume bellissimo tutto anse e pesciolini che vengono impalati dalle lance di altri guerrieri mongoli. Scene di vita quotidiana. Le foto inquadrano altri bellissimi corsi d'acqua, anch'essi tutti anse e pesciolini.....e ti chiedi mai come in questa terra desertica e sabbiosa ci sia cosi' tanta acqua. Poi ti accorgi che in realta' in tutti questi quadri e in tutte queste foto propagandistiche il fiume e' sempre il solito, l'unico, ma ripreso da angolazioni e punti di osservazione diversi. Ovviamente tutti credono che questa sia la terra dei mille fiumi.... Vino dolce...mah, si...questo bisogna riconoscerlo. Il Nord e la Manciuria sono un po' il Chianti della Cina. Gente...boh, ma si, alla fine sono un miliardo di volte migliori dei mongoli esterni. O meglio i cinesi che abitano qui almeno sorridono, fanno chiacchiera, dicono "ciao" e "grazie"....sembra di essere in paradiso dopo quasi un mese di Mongolia esterna. Comunque anche i mongoli interni son carucci: Lucio (vero nome Gereltu Chluun Baagen) era un ragazzino simpaticissimo, buono, bravo e divertente che abita col mio fratello. Anche lui dice che i suoi fratelli della Mongolia esterna sono tutte persone cattive e xenophobe. Uno che ha il cervello e lo usa per pensare, finalmente. Hohot come Baotou offrono pochino....insieme assommano 8 milioni di abitanti (in stragrande maggioranza cinesi) ma io ho trovato solo 2 negozi di CD/DVD, un negozio di libri con letteratura internazionale (anche se molti libri mi sembrano molto meno corposi che negli originali: colpa della traduzione in cinese? O magari qualche capitolo e' stato - diciamo - alleggerito dalla censura?), non piu' di una decina di bar caffe' degni di tale nome (ma fortunatamente carini). Altrimenti e' solo una infinita serie di negozietti, spacci, sporchissimi ristorantini microscopici, ristorantoni extralusso, bordelli e squallidissimi sexy shop antidiluviani, banche e negozi di moda che vendono sempre i soliti vestiti. Le strade sono tutte uguali, ripetute all'infinito in qualsiasi direzione si posi l'occhio. Soltanto nella mia strada, cioe' nella strada dove abita mio fratello e Lucio - una strada lunga non piu' di 600 metri - ho contato una sessantina di ristoranti, 12 bordelli modello Amstersam (magari....), 6 sexy shop, una cinquantina di piccoli supermercatini e addiruttura un negozio di videocassette vecchissime, l'unico in tutta la Mongolia interna! Tutto questo in 600 metri. Tutta la citta' e' cosi'...e tutte le citta' cinesi nel Centro-Nord della Cina sono cosi' ad eccezione di Pechino o Xi'an. Ovvio che dopo un po' viene a noia, perche' e' giusto pensare ai bisogni primari del corpo (mangiare, scopare) ma anche ai bisogni della mente ogni tanto bisognerebbe dare una regolatina..... Comunque il soggiorno e' stato carino....e se penso che sono tornato nell'inferno xenophobo di Ulaanbaatar dove l'ostilita', il razzismo, l'odio, la maleducazione, l'insofferenza e il disprezzo verso gli stranieri si affettano come panette di burro...si, allora la piccola, sporca, tutta uguale Hohot mi manca davvero. Anche perche' in un solo giorno ho fatto piu' chiacchiere, ho ricevuto piu' sorrisi, ho conosciuto piu' persone li che in 1 mese a Ulaanbaatar. Porca miseria, sono gia' di ritorno in Mongolia da 2 giorni e gia' mi sembra di essere tornato all'inferno. Anzi, piu' che una sensazione e' una vera e propria conferma.

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