domenica 1 gennaio 2012

Chuck Norris e computer cinesi

Il capodanno piu' di merda della mia vita. Talmente schifoso che non me lo dimentichero' finche' campo, sicuramente. Qualche post fa dicevo che l'Asia e i miei capodanni non sono mai andati molto d'accordo negli ultimi 6 anni e anche questa volta la tradizione e' stata rispettata.
E pensare che nel pomeriggio, fino a poche ore prima del fatidico scoccare della mezzanotte le cose non si erano messe bene, ma in modo semplicemente fantastico. C'erano tutte le premesse per passare un capodanno bellissimo, meraviglioso, incredibile. Incredibile lo e' stato sicuramente, ma non nel senso che mi immaginavo.
Ma andiamo per ordine, per vedere tutta la catena di eventi che dal pardiso hanno portato alla merda.
La mattina sono uscito con....boh, non mi ricordo il suo nome, una simpatica donna cinese che vive qui alla UB Guesthouse da diversi mesi. Era il suo ultimo giorno a Ulaanbaatar e quindi doveva andare a fare un po' di shopping. E' una donna di eta' indefinibile, potrebbe avere la mia eta' come essere piu' grande o giovane, non ne ho la minima idea, ma e' comunicativa, parla bene inglese e mongolo, e' molto educata e simpatica. Fossero tutte cosi' le cinesi....
Insomma, tutta la mattina e il primo pomeriggio lo passiamo insieme a fare shopping: stavamo entrambi cercando negozi di musica, io per trovare dei cd metal o punk che mi mancano (ma la produzione mongola e' praticamente ridotta a zero) e lei cd di musica soft per migliorare la comprensione della lingua. Poi siamo andati alle poste, dovevo spedire un pacco di CD in Finlandia e poi a mangiare in un ristorante dove la cameriera non smetteva un secondo di guardarmi e tirare fuori la lingua. Peccato che oggi e domani sono chiusi, aspettero'.
Insomma, verso le 3 del pomeriggio dico ciao alla Cina, lei va a fare un altro po' di shopping per i conti sua e io me ne vado al Caffe' Amsterdam a farmi una cioccolata calda e salutare la camerierina bellina. Inutile dire che della camerierina bellina ne ho perse le tracce fino dalla prima e unica volta che l'ho vista.
In compenso faccio amicizia con Eni, una coreana a dir poco meravigliosa, tanto bella quanto affascinante e intelligente. Siamo stati 3 ore a parlare senza staccare per un secondo il nostro sguardo sull'altro. Non mi succede mai. Con lei c'era una vera e propria attrazione totale, reciproca.
Ad un certo punto che succede? Avete presente le classiche ragazze negre americane di New York, grassocce e con viso da scimmia che magari cantano quegli insopportabili acuti soul e che vogliono attaccare bottone a tutti i costi? Ebbene Ebony (ovvio, non poteva certo chiamarsi Bianca...) era una di queste rompicoglioni. Era li da sola tutto il tempo, chiaramente annoiata, gia' aveva interrotto una volta il mio dolce tubare con la coreana e verso le 6 ha deciso di rompere gli indugi (cioe', i coglioni....) e venire al nostro tavolo a fare un soliloquio. Era il suo primo giorno a Ulaanbaatar...avrei voluto fosse l'ultimo.
Insomma, situazione imbarazzante, io che ad un certo punto decido di andare via, la coreana capisce ma rimane sommersa dal torrente di parole della maledetta negra.
Rimaniamo comunque d'accordo che ci sentiamo piu' tardi per passare il capodanno insieme. Magari anche a casa sua visto che non ha molta voglia di starsene al freddo all'aperto. Mmmm...perche' no? penso io.

Torno alla UB e mi ricordo che avevo promesso alla donna cinese con cui ero uscito la mattina di insegnargli a masterizzare i CD. Me la cavo in 10 minuti, penso, poi telefono a Eni la coreana e voila', il capodanno che ho sempre sognato.

I 10 minuti si trasformano in 3 ore di bestemmie, maledizioni, voglia di fracassare il computer. Per insegnarle a masterizzare i CD dovevo innanzitutto insegnarle ad accendere il computer, a creare cartelline e trovare un programma adatto per masterizzare tenendo conto che tutto il suo sistema operativo, lingua e istruzioni stesse del computer erano in cinese stretto. Risolto tutto questo ecco la fatidica domanda: "Bene, adesso dimmi dove sono le canzoni e ti dico come si fa a metterle su CD"
"Quali canzoni? Non ne ho neanche una, non so come si fa a scaricarle da Youtube"
Sento il sangue raggelarmi nelle vene e vedo la coreana - alla quale nel frattempo avevo gia' detto che avrei fatto un po' in ritardo - sempre piu' lontana dal mio capodanno.
Scaricare musica da Youtube non e' facile, con un computer cinese diventa praticamente impossibile. Esistono fondamentalmente 2 metodi: quello piu' veloce e' copiare l'URL del video di Youtube su una pagina web che automaticamente te lo salva in formato Mp3 sul tuo computer oppure, secondo metodo, copi l'URL su un programma precedentemente installato chiamato Atubecatcher e converti l'output dal formato FLV al formato Mp3 (o WAV che e' 100 volte meglio anche se non lo sa nessuno...tutti i CD che si comprano nei negozi sono in formato WAV, FLAC o OGG per la cronaca) tramite un altro programma tipo Easy CD DA Converter che funziona anche da masterizzatore.
Bene, fare tutto cio' con un computer cinese diventa impossibile: i siti non funzionano, non si aprono, sono censurati, non e' possibile scaricare i programmi perche' pagine come Mediafire e Rapidshare sono censurate. I computer cinesi hanno un doppio livello di controllo/censura: uno ovviamente e' quello effettuato sui server, quindi quando navighi su internet moltissimi siti "scomodi" semplicemente non li puoi aprire (Facebook, i blog, tutte le pagine relavite al Tibet o a Tien An Men e moltissimi altri, cosi' come molte email che mandi arrivano incomplete o totalmente bianche perche' programmi-spia posti nei server analizzano i contenuti delle email e rilevano automaticamente i contenuti scomodi, parole tipo "democrazia", "dittatura" ecc....).
Il secondo livello di censura avviene a livello del software stesso posto dentro il computer che compri in Cina. Dentro ogni computer prodotto e commercializzato in Cina ci sono dei chip che hanno la stessa funzione "preventrice" dei server, cioe' operano una prima forma di censura sulle pagine internet. Questo perche' molti cinesi che vanno all'estero possono accedere, tramite i server non cinesi, alle "pagine proibite" che nessun cinese deve conoscere o deve saperne persino l'esistenza. Occhio non vede, cuore non duole.
Quindi fare una operazione semplice come scaricare musica, programmi per la conversione audio e la masterizzazione su un computer cinese (dove tutto Windows e' scritto in cinese stretto, oltretutto) non richiede quei 10 minuti che speravo ma perlomeno 2-3 giorni di Madonne e Santi bestemmiati in tutti gli epiteti possibili per trovare una soluzione per aggirare tutti questi blocchi, divieti, censure.

Ci accordiamo con la Coreana per un soffertissimo e ritardatissimo appuntamento alle 23.50 all'incrocio del Flower Market, a 100 metri da casa mia e 150 da Shukbaatar Square dove ci sarebbe stato uno spettacolo meraviglioso e dove mezza Ulaanbaatar avrebbe festeggiato il nuovo anno.

Nel frattempo, verso le 23.35-23.40 Dan l'argentino chiavador assieme all'Americano che gira il mondo da 8 anni, la polacca che la notte prima era entrata nella nostra camera totalmente nuda dalla doccia e manca poco che mi prendeva un infarto, un simpaticissimo ragazzo thailandese di Bangbuathong (lo stesso paesino dove abitava il mio fratello nel 2004....), uno svizzero dal volto sempre devastato che sembra perennemente fatto di eroina e il sosia gemello svizzero del Perrotta erano usciti assieme alla giovane guardiana popputa della Guesthouse per andare tutti a Shukbaatar.

In pratica dalle 23.40 alle 23.50 eravamo rimasti soli io e la donna cinese, con io che avevo gia' un piede nelle scarpe e l'uccello in tiro, pronto per uscire.
Dei padroni della Guesthouse nessuna traccia....erano via dalla mattina e sarebbero tornati soltanto la sera del giorno dopo. Solo questa guardiana popputa e carina era rimasta ma aveva deciso di seguire i miei compagni di camerata per festeggiare la mezzanotte.
"Staro' via 15 minuti, potete aspettarmi?" . Non c'e' problema, la donna cinese sarebbe stata li da sola, a guardare la tv e aspettare il suo ritorno.

Ore 23.48: incombe la tragedia.
Bussano alla porta...io ero gia' col giubbotto addosso pronto all'appuntamento in paradiso con la coreana (anche se, a causa dei ritardi, mi sembrava gia' un purgatorio).
Bussano. Pensavo fossero i miei amici tornati indietro a prendere qualcosa. La cinese va ad aprire e subito dopo un gruppo di 4 russe fighe ed ubriachissime irrompe nella guesthouse. Bottigle di vodka che rotolano dappertutto assieme ai loro corpi. Un paio di loro corrono nel corridoio e cominciano ad accanirsi contro il lucchetto della Stanza numero 8, invano.

"Chi sono?" domando alla cinese
"Boh" risponde lei.
Intuisco subito il dramma umano che mi e' appena piombato addosso.

"Sei sicura che non le conosci? Io non le ho mai viste ma puo' anche darsi che abitino qui...siamo stati via tutto il giorno, so una sega chi e' arrivato oggi e chi no"
"Non ne sono sicura, forse abitano qui, forse sono solo ubriache venute qui per caso" risponde lei piu' o meno.

Inutile chiamare la guardiana popputa....aveva lasciato il cellulare qui per paura che glie lo rubassero e probabilmente era in qualche angolino di Shukbaatar Square a trastullarsi con Dan, el argentino chiavador. Cosa fare? Le tipe cominciano a far casino, urlano, vociano, nessuna parla inglese ed hanno tutte una gran voglia di cazzo. Mi chiamano, mi chiedono di aiutarle ad aprire la porta, una comincia a sbottonarsi la camicia sotto la quale c'erano due palloni di Maradona notevoli. Io non so cosa fare...sono delle estranee totalmente ubriache? Sono veramente le abitatrici della stanza numero 8? Ma se lo sono veramente come mai non ricordano la combinazione del lucchetto?
Io vorrei sbatterle fuori a calci nel culo ma capisco che se sono veramente clienti della locanda hanno diritto ad entrare nella loro stanza. Ma se sono ubriache venute qui per caso e fanno casino, ci siamo solo io e questa povera donnina cinese a far da guardia alla locanda.

I minuti passano, mi ero completamente dimenticato di Eni la coreana. Le mando un messaggio.
"Fuck you" e' il suo SMS di risposta. Da allora non ne ho avuto piu' notizia nonostante i 4 messaggi che le ho mandato. Fine dei sogni e colata di merda sul bellissimo, eroticissimo pomeriggio passato insieme, su tutta l'escalation di attrazione reciproca che eravamo riusciti a costruire.

I 15 minuti sono gia' passati da un bel pezzo, la guardiana popputa non accenna a ritornare. Bussano alla porta. E' lei, penso.

Apro....altri 5 ragazzi russi irrompono dentro, ancor piu' ubriachi delle sconosciute di prima che sono di la' nel corridoio tutte stravaccate e seminude.

I ragazzi corrono dalle loro compatriote, nuove bottigle di Vodka cominciano a girare.

"Chi sono?" chiedo alla mia amica cinese
"Boh" risponde lei

"Sei sicura che non li conosci? Io non li ho mai visti ma puo' anche darsi che abitino qui...siamo stati via tutto il giorno, so una sega chi e' arrivato oggi e chi no"
"Non ne sono sicura, forse abitano qui, forse sono solo ubriachi venuti qui per caso"
risponde lei piu' o meno.

Mi sembra di rivivere una situazione gia' sperimentata in precedenza. Ormai ho perso il controllo della situazione, la festa di mezzanotte, la chiavata con la coreana, la possibilita' di raggiungere i miei camerati, la speranza di passare un capodanno decente.

Nel corridoio succede di tutto, bottiglie che rotolano, gente che sbatte contro il muro, la tazza del cesso smerdata, lo sciacquone distrutto......una tipa, Natasha (altra situazione di deja-vu) comincia a razzolare tra i pantaloni di un suo amico per tirarne fuori uno sbrindello smencio sul quale comincia a lavorarci faticosamente di bocca. Io li fermo, a tutto c'e' un limite.

Ad un certo punto Chuck Norris di "Invasion U.S.A." si era impadronito della mia anima, mescolandosi alla mia gia' patetica figura di Piccola Vedetta Sarda deamicisiana, incrociandosi con "Altrimenti ci arrabbiamo".
Avrei voluto proprio essere come Chuck Norris nel bellissimo film di Joseph Zito che da solo, armato di mitra, affronta una allucinante invasione di russi comunisti nella terra della liberta'.
Allo stesso modo avrei voluto avere un fucile a pompa, una mazza, ogni cosa per liberarmi di torno di quelle distillerie ambulanti di Vodka che erano di la.
Volevo andarmene via ma non potevo lasciare quella povera cinesina li da sola....chissa' cosa le sarebbe potuto capitare. Allo stesso modo le stanze dei dormitori erano tutte aperte: c'erano i computeri miei e di tutti gli altri ragazzi, i loro cellulari, tutti i nostri passaporti e documenti, macchine fotografiche, forse anche soldi. Non potevo uscire e lasciare tutto alla portata di questa gente: sconosciuti o effettivi inquilini della guesthouse che fossero, erano chiaramente fuori di se.

Ore 01.30....finalmente torna la guardiana popputa che doveva starsene via solo 15 minuti. Mano nella mano con Dan el argentino chiavador e in compagnia di tutti gli altri. Mi incazzo come una bestia. La tipa riesce finalmente ad aprire la porta della camera numero 8. Mi incazzo ancora di piu'.

Mezz'ora dopo siamo tutti li: io, Dan l'argentino chiavador, l'americano che si gira il mondo da 8 anni, la guardiana popputa, lo svizzero sosia gemello del Perrotta e il suo compare sempre sul punto di morire d'overdose, la polacca nuda della mia visione notturna la sera prima, il thailandese concittadino di mio fratello, i 9 russi ubriachissimi, tutti a bere, mangiare la torta, abbracciarsi, ridere, scherzare insieme in vera allegria in questo incredibile, merdosissimo, ridicolo, indimenticabile, capodanno mongolo. Solo Eni, la mia dolce coreana mancava, ma anche questo fa parte del destino immutabile di chi nasce perdente.

Buon 2012 a tutti da Ulaanbaatar, Mongolia, centro del mondo e di molti destini.



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