lunedì 2 gennaio 2012

Il Grande Orso che dorme - Avventure in Transiberiana (pt. 1). Da Helsinki a Mosca.

La Russia ci accoglie col suo carico di vento, buio e nulla. I controlli alla frontiera, annunciati come terribili e spesso arbitrari in realta' si dimostrano solo lenti ed anonimi.
Fuori, con un piede gia' sulla terra dei rossi, solo il buio e foreste fitte di betulle, un piccolo spaccio abbastanza fornito ed un negozietto di musica. In legno, accogliente. I padroni se ne stanno seduti su un divano nella piccola stanza che fa da cucina, abitazione, salottino, a godersi il calduccio della stufa. Tutto attorno il niente.
Della Carelia ho questi ricordi, grigi, piatti come questa terra eppure carichi di un fascino silenzioso, inerte che in qualche modo seduce.
Il viaggio fino a San Pietroburgo, sul piccolo minibus e' stato silenzioso come silenzioso sara' il viaggio in treno fino a Mosca. Nessuno parla inglese.
Per fortuna i russi non sembrano cosi' male come me li ero immaginati. Non sono chiacchieroni ma neanche scorbutici: mi sembrano solamente tanto soli, persi in questo immenso inverno buio che lascia solo infiniti silenzi.

Sono all'estremita' occidentale della Russia: devo solo attraversarla tutta da parte a parte. Coraggio, mancano solo 12.000 km!

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