lunedì 2 gennaio 2012

Il Grande Orso che dorme - Avventure in Transiberiana (pt. 7). Attraverso la Siberia. I sogni muoiono nella notte

Come a Helsinki, come in Nepal, come in Cina, come dappertutto i sogni muoiono sempre di notte mentre quegli degli altri si accendono di passione, laggiu' nella cabina della bella ufficiale siberiana.
Buonanotte, voi che vivete la vita


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Cosa fare? Scendo qui o proseguo? Proseguire significa dover cambiare vagone, qui ormai non ci posso piu' stare ma so anche che non mi permetteranno mai di farlo.
Scendere significa buttare via una paccata di soldi e fermarmi nel nulla siberiano, alla prima stazione che trovo e sperare che passi un altro treno per Ulan Ude prima o poi, senza belle siberiane che si fanno cavalcare da giovani soldati in uniforme.

Non so, non so proprio cosa fare. Ovunque vado e' sempre la stessa storia. 5 settimane ad Helsinki non sono bastate per mettermi faccia a faccia con il mio carattere timido e impacciato. Adesso si aggiungono altre notti di sesso a due passi da me tra una bella siberiana che mi piace e questo bel militare giovane della sua stessa razza.
Povero Francesco! Quando ero nato - e nessuno mi ha mai chiesto se lo desideravo veramente - non pensavo che la vita fosse una cosa cosi' triste e solitaria.



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Stamattina ero depresso - a dire il vero lo sono ancora - ma perlomeno la monotonia del viaggio (il paesaggio sembra come la vita che facevo a casa in Italia: sempre uguale) e' stata spezzata da una fredda uscita ad Omsk e dalla conoscenza di Stefan e Tatiana. Sono montati ieri sera a Krasnoyarsk.

Stefan e' tranquillo, parla inglese e abbiamo gia' pranzato insieme con del prosciutto suo e pane mio. Mi ha offerto anche il te', e' una brava persona.

Con Tania/Tatiana avevamo gia' fumato una sigaretta ieri notte, impossibile non notarla: va in giro in calzamaglia trasparente che fa vedere tutte le mutande bianche, ha un culo enorme e due pere che non finiscono mai, non sta zitta un secondo eppure e' anche simpatica.
Non so, mi sto interessando a lei in modo pericoloso e lei non mi lascia un secondo. Gli sguardi dritti occhi negli occhi cosi' come gli ammiccamenti, i sorrisi ebeti e le linguacce diventano sempre piu' frequenti. Cosi' come i silenzi pieni di parole che ancora non ci vogliamo dire.




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